Qui sotto potete constatare tutti i nostri protocolli
DA LEGGERE CON ATTENZIONESAFE GUARDING
Con delibera 20240517, il Consiglio Direttivo della ASD Sport Club Brianza ha eletto all’unanimità Marcello Cacciotti come proprio Responsabile Safeguarding e Protezione di minori (di seguito Safeguarding Officer o più semplicemente SO), con decorrenza dal 30/06/2024, secondo i principi di:
-AUTONOMIA: Il Safeguarding Officer potrà operare in totale autonomia rispetto al Consiglio Direttivo, informando comunque sempre il sodalizio su ogni eventuale azione.
-COMPETENZA: Il Safeguarding Officer nominato ha una competenza specifica sia in termini socioeducativi (laurea in Psicologia) sia per formazione sul campo (Dirigente SCB da diversi anni, ne conosce il tessuto sociale e l’operatività). Pur non esistendo certificazioni per SO, ha frequentato formazioni documentate con CONI, FIP e UISP, acquisendo competenze specifiche. Avrà una formazione continua frequentando ogni futuro corso ufficiale organizzato da CONI e FIP.
-INDIPENDENZA
Marcello Cacciotti ha accettato la nomina con entusiasmo e garantendo la massima serietà nell’incarico.
Il casello giudiziario del SO è stato inoltre regolarmente depositato, presso gli enti preposti
Garantire l’integrità fisica/morale degli atleti, favorirne la crescita e lo sviluppo in un ambiente sano e inclusivo, nonché prevenire situazioni di abuso, violenza o discriminazione nel corso delle sessioni di allenamento
-Sede, logistica e comunicazione delle sessioni di allenamento
Gli allenamenti si svolgono presso le Palestre di Lipomo, Montorfano, Tavernerio, Alzate Brianza. Gli atleti raggiungono l’impianto in autonomia. Ove possibile il genitore, o chi fa le veci dell’atleta, compila apposito modulo (SCB Safeguarding MOD1 – autorizzazione trasporto) di autorizzazione al trasporto dell’atleta tramite membro dello Staff. SCB gestisce l’organizzazione dell’attività relative alle sessioni di allenamento tramite gruppi Whatsapp o altri canali di comunicazione, solo previo consenso degli atleti
-Aree spogliatoi, docce, WC
SCB organizza gli spazi e le attività assicurando, nelle aree spogliatoi e nelle docce
1) Locali separati tra uomini e donne
2) Locali separati tra lo staff e gli atleti, o laddove non sia possibile, l’uso dei stessi in momenti diversi
3) La separazione delle singole postazioni doccia
4) L’accesso esclusivo agli atleti e al personale societario, o allo staff medico in caso di urgenza
-Svolgimento delle sessioni di allenamento
L’atleta, nel corso della sessione di allenamento, non rimane mai in compagnia di un solo membro dello staff ma vi è sempre un assistente allenatore. Gli allenamenti individuali NON sono contemplati né mai approvati. Sono espressamente vietati ad Allenatori, Assistenti Allenatori, membri dello staff, tutti quei “comportamenti rilevati” in termini di abusi come espressamente indicato nella Policy di Safeguarding deliberata/approvata (CAP. ART.4 – COMPORTAMENTI RILEVANTI). Sono inoltre previsti, durante l’intero arco della stagione sportiva, controlli “a sorpresa”, tracciati in apposito modulo (Safeguarding matrix actions.xlsx), da parte del Safeguarding Officer.
-Termine delle sessioni allenamento
Al termine delle sessioni di allenamento, gli atleti sono affidati agli esercenti la responsabilità genitoriale o soggetti da questi ultimi preventivamente delegati per iscritto e dotati di documento di riconoscimento. È espressamente vietato lasciare da solo l’atleta sino all’arrivo dell’esercente la responsabilità genitoriale/delegato, ad eccezione del caso in cui, in considerazione dell’età del minore, del grado di autonomia dello stesso e dello specifico contesto (es. vicinanza alla palestra), gli esercenti la responsabilità genitoriale abbiano rilasciato autorizzazione scritta per l’uscita autonoma del minore tramite apposito modulo (SCB Safeguarding MOD2 – autorizzazione uscita autonoma). In nessun caso, l’atleta rimane solo con un solo membro dello staff.
Garantire la tutela della salute, della dignità, della parità e del rispetto degli atleti nonché prevenire situazioni di abuso, violenza o discriminazione nel corso della trasferta, raduno, ritiro o attività extra-sportiva (es. pizzata, basket sotto le stelle, ecc…)
-Pianificazione, comunicazione e inizio
SCB programma la trasferta/raduno/ritiro/attività individuando orario e data di inizio e fine, luogo di incontro (cd. meeting point) nonché le altre modalità di svolgimento. La convocazione avviene indicando data, ora e luogo del meeting point, mediante comunicazione Whatsapp e; ove possibile/richiesto, incontro con genitori dell’atleta. All’inizio della trasferta tutti gli atleti partono dal meeting point unitamente all’allenatore e ad un altro membro dello staff. In alternativa, gli atleti raggiungono in autonomia la sede della trasferta/raduno/ritiro. E fatto divieto ad un solo membro dello staff di occuparsi della logistica per il raggiungimento del meeting point.
SCB gestisce le attività relative alla trasferta tramite gruppi WhatsApp o altri canali di comunicazione, solo previo consenso degli atleti e nel totale rispetto delle specifiche previsioni sulla condotta da tenersi, come dettagliato nella Policy di Safeguarding deliberata/approvata.
-Svolgimento
Partenza e ritorno avvengono tramite mezzi privati e/o pullmini a noleggio.
Gli atleti sia singolarmente, sia in gruppo, sono accompagnati durante il viaggio da due o più membri dello staff.
Pernottamento: la sistemazione per il pernottamento è organizzata per genere, tenendo in ogni caso separati gli allenatori dagli atleti. È fatto divieto ad allenatori e ad altri membri dello staff di entrare nelle stanze degli atleti, salvo che per casi di necessità ed urgenza, da gestirsi da parte di due o più membri dello staff.
Durante la trasferta è consentita, allo staff SCB debitamente informato, la somministrazione di medicinali agli atleti per motivi di salute esclusivamente previo consenso scritto dagli esercenti la responsabilità genitoriale tramite
apposito modulo (SCB Safeguarding MOD3 – autorizzazione somministrazione medicinale).
Come per il protocollo previsto nelle sessioni di allenamento, sono espressamente vietati ad Allenatori, Assistenti Allenatori, membri dello staff, tutti quei “comportamenti rilevanti” in termini di abusi come espressamente indicato nella Policy di Safeguarding deliberata/approvata (CAP. “ART. 4 – COMPORTAMENTI RILEVANTI “).
-Conclusione
È fatto divieto ad un solo membro dello staff di occuparsi della logistica per il rientro degli atleti.
Gli atleti sono affidati agli esercenti la responsabilità genitoriale o soggetti da questi ultimi preventivamente delegati per iscritto e dotati di documento di riconoscimento.
È espressamente vietato lasciare da solo l’atleta sino all’arrivo dell’esercente la responsabilità genitoriale/delegato, ad eccezione del caso in cui, in considerazione dell’età del minore, del grado di autonomia dello stesso e dello specifico contesto (es.: vicinanza alla palestra), gli esercenti la responsabilità genitoriale abbiano rilasciato autorizzazione scritta per il rientro in autonomia del minore tramite apposito modulo (SCB Safeguarding MOD2 –
autorizzazione uscita autonoma).
In nessun caso, l’atleta rimane solo con un solo membro dello staff.
Garantire la tutela della salute, della dignità, della parità e del rispetto degli atleti nonché prevenire situazioni di abuso, violenza o discriminazione nel corso della gara
-Ambiti di operatività
A) Sede, logistica e comunicazione
B) Aree spogliatoi e docce
C) Svolgimento
D) Termine
-Gare in casa
Si applica tutto quanto previsto al precedente protocollo “Sessioni di allenamento”
-Gare in trasferta
Si applica tutto quanto previsto al precedente protocollo “Trasferte/Raduni/Ritiri/Attività extra-sportive
Garantire la tutela della salute, della dignità, della parità e del rispetto degli atleti nonché prevenire situazioni di abuso, violenza o discriminazione con bullismo/cyberbullismo in luoghi societari o con mezzi messi a disposizione dalla Società
durante la stagione sportiva.
-Ambiti di operatività
Tutti gli ambiti indicati nei precedenti paragrafi
Come espressamente indicato nei precedenti protocolli, SCB gestisce le comunicazioni, oltre che su canali social propri
(FB, Instagram) tramite gruppi Whatsapp per ogni squadra o gruppo di Staff.
In ciascun gruppo squadra è presente il Dirigente Accompagnatore ED il Responsabile Organizzativo di SCB.
Al fine di prevenire ogni possibile azione di cyberbullismo, è espressamente vietato l’uso dei cellulari durante allenamenti/gare. Il cellulare deve essere tenuto in borsa, in panchina o in spogliatoio MA è assolutamente vietato il suo utilizzo, anche in spogliatoio, sino all’uscita dalla palestra.
Nel malaugurato caso di atti di cyberbullismo, vengono immediatamente attuate le procedure di segnalazione descritte più avanti nel paragrafo “Procedure di segnalazione”.
Il SO, se necessario, indirizza il ragazzo (se maggiore di 14 anni) o i genitori/chi esercita potestà genitoriale (se minore di 14 anni) sulle procedure di segnalazione al Garante della Privacy (https://www.garanteprivacy.it/home/docweb/-/docweb-display/docweb/4535524).
Nel malaugurato caso di atti di bullismo, la cui segnalazione risulta fondata dopo valutazione sui 4 punti principali che lo configurano (“intenzionalità”, “ripetitività”, “squilibrio di potere”, “presenza di spettatori”) l’allenatore e/o i compagni di squadra avvisano il SO che interviene attuando le procedure sanzionatorie e di segnalazione previste, descritte più avanti nel paragrafo “Illeciti disciplinari e sistema sanzionatorio”.
Allenatore, Assistente Allenatore e qualunque membro dello Staff informano il SO anche nel solo caso in cui si notino comportamenti anomali nell’atleta (repentina chiusura in sé stesso mentre prima era molto aperto, arriva per primo in spogliatoio e cerca di uscire prima che entri chiunque altro, aggressività, ecc.) in modo da valutare eventuali cause eziologiche.
È inoltre richiesto alla Società il tentativo di responsabilizzazione dell’atleta, autore di bullismo/cyberbullismo, attraverso azioni educative.
Per essere quanto più proattivi possibile, SCB posterà sui propri canali social tutte le iniziative in tema di contrasto al
cyberbullismo
(es.:
Febbraio
giornata
nazionale
https://www.salute.gov.it/portale/news/p3 21 11.jsp?menu=notizie&id=6477, ecc.)
contro
il bullismo:
ATTENZIONE: l’art.248 identifica l’obbligo giuridico di vigilanza; i precettori (allenatori e adulti di riferimento) sono responsabili dei danni cagionati dai ragazzi a loro affidati.
Dal punto di vista normativo NON si configura il reato di bullismo nel caso in cui sia il minore a trattare l’adulto in maniera
“non convenzionale”.
La Legge 71 del 2017, aggiornata nel 2024, fissa, fra le altre cose, l’obbligo per le scuole di adottare un codice di condotta, molto simile al MOG, atto a prevenire abusi, istituendo anche il num. verde 114.
–Dovere di segnalazione
Come espressamente indicato nella Policy di Safeguarding deliberata/approvata (CAP. “SEGNALAZIONI”):
1. I Tesserati che vengano a conoscenza di comportamenti rilevanti sul piano disciplinare e che coinvolgano altri
Tesserati, anche minorenni, sono tenuti a darne immediata comunicazione all’Ufficio del Procuratore Federale, tramite il Safeguarding Office, informandolo personalmente o mandando segnalazione all’e.mail:
SCB.Safeguardingoffice@gmail.com
2. Le segnalazioni scritte dovranno contenere ogni circostanza nota al Segnalante, utile alla ricostruzione del fatto ritenuto lesivo e all’individuazione dei soggetti coinvolti.
3. In caso di segnalazione, rivelatasi fondata dopo attenta valutazione iniziale, il Safeguarding Office procede senza indugio a inoltrare la segnalazione all’Ufficio del Procuratore Federale ed eventualmente Autorità competenti.
Avvisa altresì il Sodalizio ed i genitori che procederanno secondo le modalità consentite dalla legge.
-Tutela del segnalante e whistleblowing
Come espressamente indicato nella Policy di Safeguarding deliberata/approvata (CAP. “SEGNALAZIONI”):
1. SCB garantisce la riservatezza del Segnalante. Parimenti, è facoltà del Segnalante e dei dichiaranti richiedere che le proprie dichiarazioni non siano verbalizzate e trasmesse alla Procura federale o ad altro Organo. Le tutele del presente articolo non sono garantite nei casi in cui sia evidente o accertata la responsabilità del segnalante per reati di calunnia o diffamazione o comunque per illeciti integrati mediante la segnalazione stessa.
2. Al fine di favorire le segnalazioni anche di situazioni di abuso e pericolo attuale, è istituito il servizio di Whistleblowing sul sito internet istituzionale di SCB in apposita collocazione di agevole accesso e, in ogni caso, con link alla relativa pagina accessibile dalla home page.
3. Le segnalazioni pervenute ai sensi del comma precedente sono messe a disposizione dell’Ufficio del Procuratore
Federale e degli Organi di Giustizia della Federazione competenti in ragione del contenuto della segnalazione.
4.SCB garantisce l’ effettivo coordinamento del servizio di Whistleblowing con le procedure e i regolamenti federali.
5.SOLO il SO ha credenziali di accesso all’indirizzo di posta elettronica utilizzato per le segnalazioni SCB.Safeguardingoffice@gmail.com) essendo garante di riservatezza e confidenzialità nel rispetto della privacy di chi è coinvolto nella segnalazione.
-Condizioni di procedibilità
Il Safeguarding Office viene a conoscenza di fatti e circostanze rilevanti ai fini del presente Regolamento nelle seguenti modalità:
a) conoscenza diretta per avervi assistito personalmente;
b) segnalazione;
C) acquisizione di informazione anche dagli organi di stampa;
d) conoscenza a seguito di ispezione;
e) ricezione di segnalazione scritta inviata a SCB, anche per il tramite del servizio di Whistleblowing.
-Iniziative in caso di conoscenza diretta
1. In caso di rilevazione diretta di comportamenti illeciti, il Safeguarding Office è tenuto a intervenire senza indugio, informando l’Ufficio del Procuratore Federale. Il Safeguarding Office ha, altresì, facoltà di acquisire ogni documento ritenuto utile, trasmettendone copia all’Ufficio del Procuratore Federale.
2. Qualora il comportamento rilevato persista, il Safeguarding Office dovrà:
a) sul luogo di gara, investire la Direzione di gara, ai fini dell’eventuale assunzione delle opportune iniziative;
b) durante allenamenti o raduni federali, investirne i Responsabili di Disciplina o i Tecnici responsabili;
c) in ogni caso, informare senza indugio, Consiglio Direttivo ed Ufficio del Procuratore Federale.
3. L’Ufficio del Procuratore Federale ed il Safeguarding Office possono, a fini di coordinamento per le rispettive competenze, partecipare alle reciproche attività istruttorie.
Costituiscono illeciti disciplinari e sono passibili delle sanzioni di cui al presente Modello, le seguenti condotte:
a) violazione del presente Modello;
b) violazione della Policy di Safeguarding;
C) mancato invio di informazioni rilevanti al Responsabile;
d) ritorsioni nei confronti dei segnalanti;
e) invio di segnalazioni infondate o in mala fede.
Le sanzioni applicabili sono le seguenti, in ordine di gravità:
1. Censura nell’ipotesi di commissione con colpa lieve di uno degli illeciti di cui alle lettere a), b), c).
2. Sospensione dall’incarico svolto per SCB, per un periodo da un mese a un anno, in caso di commissione con colpa
grave di uno degli illeciti di cui alle lettere a), b), c), e).
3. Sospensione dall’incarico svolto per SCB, per un periodo da sei mesi a due anni, in caso di commissione del dolo
degli illeciti di cui alle lettere a), b), c), d), e).
4. Cessazione immediata dell’incarico svolto per SCB e l’impossibilità di essere riassunto in futuro, in casi di reiterazione delle violazioni di cui al punto 3 o adozione, nell’espletamento della propria attività, di un comportamento suscettibile a configurare una qualsiasi fattispecie di abuso o reato.
Quanto sopra ferme restando le sanzioni previste dalla legge per condotte penalmente rilevanti e dal Regolamento di giustizia federale. In caso di procedimento disciplinare, lo stesso si svolgerà nelle modalità e nei termini previsti dal
Regolamento di Giustizia Sportiva della FIP.
I MOG, che tengono conto delle caratteristiche della ASD e dei tesserati, si applicano a chiunque partecipi, con qualsiasi funzione o titolo, all’attività della stessa.
Il Safeguarding Officer, nonché gli Uffici della Procura Federale, sono preposti alla vigilanza sull’adozione dei MOG e della relativa conformità alle Linee Guida, alla Policy di Safeguarding ed al loro rispetto.
SCB divulgherà i principi di questo modello tramite manifesti o altro materiale, affissi o messi a disposizione, a cura degli organizzatori o dei Dirigenti societari, in ogni sede di svolgimento di attività (luogo di gara, luogo di allenamento).
SCB promuove, durante l’anno, l’ organizzazione di seminari informativi il cui calendario incontri verrà pubblicato sui propri canali istituzionali (internet/FB/ecc.), dandone massima diffusione. Gli stessi vengono tracciati in apposito modulo (Safeguarding matrix actions.x/sx), da parte del Safeguarding Officer.
I Tecnici, i Dirigenti, i Preparatori Atletici, lo Staff Medico e i Giudici di Gara sono tenuti a prendere parte ai percorsi formativi
È tenuto alla formazione chiunque collabori direttamente con SCB o con le Affiliate nella gestione delle attività.
Ogni corso, organizzato durante la stagione sportiva, per trattare aspetti tecnici, logistici e organizzativi di eventi federali prevede un modulo di lezione circa la tematica della Safeguarding Policy.